Titoli azionari ad alto rischio e con profili falsati fin dal 2009 . E’ questa la verita’ che emerge da due diverse perizie ancora in fase di completamento disposte dal Tribunale in due differenti cause contro la Popolare di Bari. Una verita’ che dimostra e porta alla luce un dato di fatto importante nella lotta fra gli azionisti e la Banca: quelle azioni erano ad alto rischio di perdita di capitale molto prima del 30 giugno 2017, data in cui la Popolare attribui’ per la prima volta il rischio “alto” ai suoi titoli.
La prima perizia riguarda una causa presentata da due azioniste, clienti della Banca, entrambe difese da Domenico Romito, presidente dell’Associazione Avvocatideiconsumatori, che hanno acquistato titoli impiegando i loro risparmi, tra 40 e 50mila euro ciascuna, a prezzi superiori a 9 euro a titolo. Entrambe hanno provato a vendere le azioni senza mai riuscirci. Come si evince dalla perizia del consulente tecnico nominato a gennaio 2019 dalla Giudice della IV Sez. Civ. Rosa Pasculli: ” le azioniste non sono operatori qualificati perche’ prive dei requisiti previsti dalla legge e neppure consumatori evoluti a causa della loro assoluta assenza di esperienza finanziaria. La Banca dunque aveva il preciso obbligo di informarle in ordine all’operazione contestata, sui rischi che stavano assumendo acquistando i titoli emessi dalla banca, azioni illiquide il cui prezzo non soltanto poteva diminuire ma anche azzerarsi.”
Non solo. Nella seconda perizia scritta dalla consulente tecnica Alessandra L’Abbate, in un’altra azione collettiva di sette azionisti della banca (anche questi difesi dall’avv. Domenico Romito) contro la Popolare di Bari, che dal 2010 al 2015 hanno acquistato titoli per valori dai 10mila ai 75mila euro, emergono le medesime conferme. A loro la Banca aveva attribuito un profilo di rischio medio-alto anche se erano semplici risparmiatori o operai. E nell’azione collettiva hanno contestato che se la Banca avesse dato una corretta informativa sui titoli e sulla reale situazione della Banca, non solo non avrebbero partecipato agli aumenti di capitale, ma avrebbero da subito venduto le loro azioni senza attendere il 2015 (anno in cui cominciavano a rivelarsi invendibili).
Queste due perizie, commenta l’Avvocato Domenico Romito, confermano le nostre radicali contestazioni sin dall’inizio delle azioni collettive: ovvero che la Popolare di Bari non ha venduto in modo corretto le sue azioni, che presentavano un profilo di rischio elevato sin dal 2009-2010. Le vendite con profilo di rischio falsato e le errate informazioni si traducono in un comportamento negligente e fortemente lesivo dei diritti degli azionisti.
Arco Consumatori ed Avvocati dei Consumatori, entrambe federate in Centro Consumatori Italia, fornirà assistenza ai propri soci, azionisti di Banca di Popolare di Bari, nell’azione collettiva per sfidare l’istituto di credito e far valere i propri diritti.
Per info e adesioni : info@arcoconsumatorinazionale.it
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