L’inflazione fa aumentare i prezzi e, in questo momento storico, le famiglie si ritrovano con un costo della vita decisamente maggiorato. Per permetterci di risparmiare il Governo ha deciso di chiedere ai negozi (soprattutto le grandi catene alimentari) di selezionare tutta una serie di prodotti da mettere in sconto perenne da qui a fine anno. Li potrete riconoscere (i prodotti) perchè avranno affisso sul cartellino un logo che raffigura un carrellino tricolore.

Un primo problema nasce dal fatto che l’adesione è assolutamente volontaria, quindi nulla viene imposto dall’alto, né un numero minimo di prodotti, né un prezzo preciso. Inoltre non è previsto alcun incentivo sgravio fiscale per quegli esercizi (la lista è sul sito del Ministero dell’Interno) che aderiranno, quindi bisogna chiedersi: come diavolo fa un supermercato, che ha già da mesi preso accordi con produttori e fornitori, ad abbassare i prezzi!? La risposta è semplicemente che non lo può fare! Anche decidesse di trasformarsi in un buon samaritano e andare in perdita, devi sapere che la vendita sotto-costo di un prodotto è legalmente perseguibile perché è considerata concorrenza sleale. Un supermercato la può fare massimo tre volte in un anno e per un massimo di dieci giorni, altro che trimestre anti-inflazione. Qualunque supermercato, se potesse abbassare i prezzi lo farebbe, perché non c’è miglior pubblicità o modo per attirare i clienti, ma non è così semplice.

Trattasi quindi  di una farsa? Ovviamente sì, infatti ecco cosa accadrà: i supermercati sfrutteranno questa occasione per farsi pubblicità, visto che molte grandi testate giornalistiche stanno facendo la classifica degli esercizi che applicano i maggiori sconti o che hanno la più larga pletora di prodotti in offerta, ma nessuno sconto ulteriore verrà creato! Si limiteranno ad applicare il bollino su quei prodotti che il supermercato aveva già deciso di scontare, cioè le rimanenze di magazzino, ciò che sta andando a scadenza oppure sulle promozioni precedentemente accordate con i fornitori.

Il punto è che tutta questa operazione, così come altre recenti iniziative , altro non sono che uno specchietto per le allodole, un modo per dare l’impressione che stiano facendo qualcosa di concreto per l’Italia, ma che in realtà non cambierà assolutamente nulla. È esattamente quello che è successo con l’obbligo imposto ai benzinai di esporre i prezzi medi del carburante, che non ha minimamente fatto scendere il costo di un pieno, perchè dipende da fattori mondiali che sono in buona parte fuori dal controllo del nostro Governo.

Per noi il modo per risparmiare sulla spesa rimane sempre lo stesso: confrontare solo i prezzi al chilo e acquistare esclusivamente l’ indispensabile. Tutto il resto è propaganda.

 

FONTE : smetteredilavorare.it