hai acquistato una televisione ma ora hai notato una serie di difetti di fabbricazione che ne pregiudicano il funzionamento o non ha le caratteristiche promesse? Hai intenzione di riportarla in negozio per chiedere la riparazione o la sostituzione. Ma non sai quanto dura la garanzia sul prodotto acquistato.

Tutti i prodotti acquistati sono coperti dalla garanzia di conformità. Questa garanzia, che dura 24 mesi, deve essere obbligatoriamente prestata dal venditore e garantisce la riparazione o la sostituzione del prodotto senza alcuna spesa per il cliente. La garanzia di conformità è un diritto di chi compra che può pretenderla sempre anche se non viene menzionata nelle condizioni di acquisto. Questo tipo di garanzia può avere anche altri nomi, come: “garanzia legale”, “garanzia del venditore”, “garanzia europea di conformità”. Tutte le altre garanzie sono “garanzie commerciali” che si aggiungono a quella di conformità, senza però diminuire in alcun modo i diritti del cliente.

La garanzia comporta che, se nei due anni dall’acquisto, il prodotto dovesse guastarsi, il venditore è obbligato a sostituire il televisore con un altro dello stesso tipo oppure a riparare quello acquistato entro un congruo termine. La scelta tra la sostituzione e la riparazione spetta all’acquirente e non al venditore. L’obbligo di prestare la garanzia spetta al venditore che deve farsi carico della sostituzione o della riparazione. Non può quindi chiedere al cliente di rivolgersi a un centro riparazioni o di spedire il prodotto all’assistenza. Né può declinare la responsabilità scaricandola sul produttore.

Se la riparazione o la sostituzione del televisore guasto non dovessero essere possibili o dovessero risultare troppo onerosi (si pensi a una tv ormai uscita fuori produzione), il cliente può scegliere tra la restituzione dei soldi (dietro restituzione del televisore) o la riduzione del prezzo d’acquisto (conservando in questo caso la tv difettosa).

E se il venditore declina la responsabilità?
Spesso succede che il venditore declini la responsabilità assumendo che il difetto è stato procurato dal cattivo uso dell’acquirente. Tuttavia, nei primi sei mesi dall’acquisto, spetta al venditore dimostrare la colpa del consumatore. Se non lo fa, il difetto si presume essere preesistente all’acquisto e quindi la garanzia non può essere negata. Dopo i sei mesi, invece, spetta all’acquirente dimostrare che il vizio è imputabile al produttore e non al cattivo uso.

come far valere i propri diritti?
Se il venditore non dovesse riconoscere la garanzia e i diritti di cui abbiamo appena parlato, l’acquirente può citarlo dinanzi al giudice di pace per ottenere il ristoro dei danni e la restituzione dei soldi spesi, oltre ovviamente alle spese legali. Prima della causa si consiglia di avviare un tentativo di mediazione presso un organismo situato nello stesso luogo del tribunale competente. In questa sede non è necessaria la presenza dell’avvocato.