ARERA ha deliberato quelli che saranno i nuovi costi relativi alla fornitura di energia elettrica e del gas metano per il primo trimestre del 2022 nel regime di maggior tutela. In particolare:

  • Il prezzo luce mostra un incremento di oltre il 55%, passando da 0,20474 €/kWh a 0,35485 €/kWh.
  • Il prezzo gas, invece, passa da 0,5414€/Smc 0,9210 €/smc, quasi il doppio.

Le famiglie italiane avranno la possibilità di pagare le fatture delle utenze luce e gas in 10 rate. E’ questa la mossa scelta dal governo per dare una mano alle famiglie che avranno difficoltà ad affrontare gli incrementi dei costi dell’energia elettrica e gas metano in quest’anno. Gli italiani però, avranno la possibilità di rateizzare solo le bollette gas e luce emesse tra gennaio e aprile 2022.

Tra le misure approvate: l’azzeramento degli oneri di sistema per l’elettricità per piccoli e grandi utenti (famiglie, Pmi e grandi imprese), l’azzeramento degli oneri di sistema per il gas, l’abbattimento dell’aliquota IVA sul gas al 5%. Inoltre è stata confermata la tutela di 3,5 milioni di nuclei familiari con redditi bassi, che godono del bonus sociale sulle bollette elettriche e del gas.

Per quanto riguarda le imprese, il decreto replica per il prossimo trimestre l’intervento per le imprese energivore (circa 4mila imprese), estendendolo alle imprese  che autoproducono energia elettrica consumando gas. Si aggiunge un intervento di sostegno di oltre 500milioni per le imprese cosiddette “gasivore” (circa 1000 imprese).

Arco Consumatori e molte altre Associazioni ritengono le misure adottate deludenti ed insufficienti per affrontare l’emergenza energetica, senza contare che tante aziende fornitrici medio piccole saranno a rischio fallimento nel brevissimo periodo. Di fatto famiglie ed imprese vengono abbandonate a se stesse in questo trimestre, proprio quando le bollette sono raddoppiate. Il Governo doveva fare uno scostamento di bilancio per affrontare questa emergenza nazionale, invece di stanziare una cifra irrisoria rispetto al reale fabbisogno. Non solo, ma disperde le poche risorse in mille rivoli, facendo interventi a pioggia a favore di Comuni, imprese energivore, famiglie, finendo per scontentare tutti, invece di concentrare lo stanziamento sulle famiglie che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese. Se l’obiettivo, condivisibile, era salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie, bisognava intervenire molto prima, non da aprile a giugno quando i caloriferi saranno spenti.

Uno stanziamento di risorse così esiguo non eviterà un nuovo maxi-aumento delle bollette in occasione del prossimo aggiornamento trimestrale delle tariffe . Oggi migliaia di imprese rischiano di chiudere i battenti non potendo affrontare costi energetici così elevati, e il caro-energia sta producendo effetti disastrosi sui prezzi al dettaglio, con rincari a cascata in tutti i settori e una impennata dell’inflazione che impoverisce le famiglie e riduce i consumi.

A fronte di tale situazione i 5,5 miliardi di euro che il Governo ha deciso di stanziare per il prossimo trimestre risultano del tutto insufficienti, e per salvare le imprese dal fallimento e le famiglie da una crisi nerissima, l’Iva e le imposte che gravano sulle bollette di luce e gas non vanno ridotte, ma azzerate del tutto per l’intero 2022.