L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette procedimenti istruttori, inerenti alle modifiche unilaterali, contro le società Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, i quali si vanno ad aggiungere alle quattro istruttoria avviate ad ottobre nei confronti di Dolomiti, E.On, Iberdrola ed Iren. Sotto la lente dell’Autorità sono finite le modifiche unilaterali dei contratti di energia elettrica e di gas naturale in contrasto con il cosiddetto Decreto Legge Aiuti bis.
La cosa ancora più grave è che le società coinvolte hanno in mano l’80% delle quote di mercato libero!
Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese risulta che i consumatori coinvolti sono oltre 7,5 milioni!
Cosa dice il decreto?
L’art. 3 del decreto legge sospende tutte le modifiche unilaterali, fino ad Aprile 2023, che non risultano entrate in vigore al 9 Agosto 2022.
Quindi tutte le modifiche unilaterali comunicate dalle società di vendita ma che avrebbero avuto effettiva validità nei mesi successivi perdono di valore e si devono annullare secondo il decreto.
Sta di fatto che sembrerebbe che diverse società non abbiamo rispettato tale decreto. Alcune continuando ad inviare modifiche unilaterali successivamente al 9 Agosto, altre formalizzando quelle che sarebbero dovute cadere alla data suddetta data. C’è anche qualche fornitore che ha optato per la risoluzione contrattuale, anche qui andando in contrasto con le normative vigenti del settore, in quanto non veniva rispettato il termine di preavviso pari a 6 mesi dalla comunicazione.
In assenza di decreto le modifiche unilaterali si possono fare ma devono essere precedute da una comunicazione da parte del fornitore.
Come tutelarsi?
In primis devi verificare la bolletta del tuo fornitore, in particolar modo se nella parte inerenti ai dati tecnici l’attivazione dell’offerta in vigore risulta essere recente. Se cosi fosse potresti aver subito una modifica unilaterale!
In questo caso occorre effettuare un reclamo al tuo fornitore chiedendo spiegazioni in merito alla variazione, richiedendo la riattivazione della precedente offerta ed eventuali ricalcoli di quanto già fatturato con la nuova.
Ti consigliamo di effettuare un reclamo di tipo formale, ovvero che ti rilasci una ricevuta di ritorno dell’effettiva consegna, come raccomandata a/r, pec, fax o eventuali altri strumenti tracciabili messi a disposizione da parte del tuo fornitore. Avere un’effettiva consegna del reclamo ti sarà utili in caso di mancata risposta allo stesso, in modo da poter avviare il tentativo di conciliazione.
In alternativa ci si può rivolgere ad una Associazione Consumatori che gestiranno la posizione dal reclamo alla Conciliazione,
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