Se la bolletta è più cara del previsto per un errore, se c’è stata una perdita occulta gestita in modo improprio, o ancora se si ritiene di essere rimasti ingiustamente senza acqua, si può ricorrere (anche) alla conciliazione extragiudiziale. E sono sempre più numerosi gli utenti che ricorrono a questo servizio gratuito, che non comporta spese legali,  per tutelarsi dai disagi subiti nell’ambito del servizio idrico. Il servizio è messo a disposizione dallo Sportello del Consumatore di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) accedendo e registrandosi  alla apposita piattaforma, in proprio o anche affidandosi ad una Associazione di Consumatori come la Nostra, esperta nelle procedure di Conciliazione.

Ma perché si ricorre alla conciliazione extragiudiziale? Di solito soprattutto per fatture ritenute non congrue e per addebiti per perdite occulte avvenute a valle del contatore.  Ci sono però anche casi diversi, relativi alla gestione di morosità, sospensioni, contratti, qualità tecnica e allacciamenti.

Per chi volesse usufruire del servizio è però opportuno ricordare che, prima di ricorrere alla conciliazione, occorre contattare il proprio fornitore  e comunicargli la natura del disservizio riscontrato inviando un reclamo scritto ben circonstanziato. In caso di mancata risposta o insoddisfacente, si potrà depositare istanza e attivare il servizio di Conciliazione.

Questo servizio consente a tutti gli utenti che hanno fatto reclamo e non hanno avuto soddisfazione dai gestori di avvalersi di uno strumento indispensabile prima di valutare le vie legali. Una tutela importante per gli utenti, ma anche per evitare di ingolfare i nostri tribunali di pratiche che possono essere risolte con un approccio più conciliativo