Trattasi di un fenomeno ormai diffuso che ha visto coinvolti migliaia e migliaia di consumatori e che ha avuto un incremento negli ultimi due anni di oltre il 400% .  Consideriamo inoltre che, dal 10 gennaio 2024 tutte le famiglie italiane dovranno passare dal regime tutelato dell’energia elettrica e del gas naturale al mercato libero. Già da molto tempo, però, i tentativi telefonici, insistenti e talvolta truffaldini, di far sottoscrivere un nuovo contratto, si sono moltiplicati. E, purtroppo, affliggono milioni (ben 15, quanto sono quelli ancora nel vecchio mercato tutelato) di consumatori.

In questo articolo spiegheremo, sulla base  le principali tecniche usate da chi  chiama per proporre un nuovo contratto per energia elettrica e/o gas. E impareremo a capire se sono vere e proprie truffe telefoniche (che molte volte vengono perpetrate ai danni di anziani) oppure sono solo metodi “aggressivi” per trovare nuovi clienti.

La truffa del sì, come difendersi

E’ una delle più diffuse e insidiose. Un call center vi chiama, e con una scusa qualsiasi tenta di estorcervi un “sì”. Ad esempio: “Buongiorno, è il Signor Bianchi?”. Dal momento che il truffatore conosce già i nostri dati (sul mercato circolano database con milioni di utenti) e il cognome sarà ovviamente quello giusto, l’ignara vittima è portata a rispondere affermativamente.

Quel “sì” verrà abilmente montato ad arte nella registrazione vocale della telefonata, in modo da essere utilizzato per l’attivazione truffaldina di un contratto. Per difendersi, bisognerebbe avere la prontezza di spirito di non pronunciare mai parole come “sì” o certo”, ma è comprensibile che non tutti siano così reattivi (soprattutto gli anziani).

Se dovesse arrivare, in seguito a questa telefonata, una bolletta da un operatore sconosciuto al quale non si ricorda di aver mai fornito alcun consenso, è chiaro che siamo davanti al reato di truffa (art.640 del Codice Penale). Questi i nostri suggerimenti :

1) sporgere querela alle forze dell’ordine o direttamente in Procura.

2)  mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno o una pec  disconoscendo il contratto. Eventualmente rivolgendosi alle associazioni di consumatori, come la Scrivente, per avere un migliore supporto.

Il raggiro del codice POD o PDR

In questo caso, lo scaltro operatore di call center fa una domanda tipo “Salve, potrebbe darmi il suo codice POD/PDR? Stiamo effettuando delle verifiche sulla sua fornitura..”. Il codice POD (nel caso della fornitura di energia elettrica) e PDR (fornitura di gas) sono dei codici alfanumerici presenti nelle bollette che identificano l’utenza. Questi codici, diversamente dai codici cliente che possono variare da fornitore a fornitore, non cambiano mai. Per questo motivo fanno particolarmente gola ai call center “pirata”, perché consentono, assieme al codice fiscale, di attivare un nuovo contratto.

Il consiglio, ovvio, è quello di non fornire mai, all’operatore truffaldino, né codice POD, né PDR, e nemmeno codice fiscale o altri dati sensibili.

Le bugie usate più spesso

I trucchi per estorcere un contratto sono infiniti. Alcuni però sono particolarmente diffusi. Ad esempio, se qualcuno vi chiama promettendo subito un risparmio certo, diffidate. Come minimo dovrebbe chiedervi quanto state spendendo attualmente, qual è il costo per kWh che vi ritrovate in bolletta.

Oppure, incutere paure immotivate adducendo la possibilità di sanzioni se non si passa al mercato libero. O ancora, sostenere che il fornitore attuale sta chiudendo e quindi si è a rischio di imminente sospensione del servizio. Tutte bugie, ovviamente.

Un’altra pratica commerciale scorretta molto diffusa è quella di mettere fretta al malcapitato comunicando, con date fantasiose, un passaggio imminente al mercato libero. Non cascateci: il mercato tutelato è già finito (dal primo gennaio 2021) solo per le piccole imprese e alcune microimprese, mentre per le famiglie la la data ufficiale è il dieci gennaio 2024.

Altri consigli per difendersi da call center truffaldini o aggressivi

1) Non si vogliono ricevere chiamate indesiderate dai call center? Si può segnalare il proprio numero al Registro pubblico delle opposizioni.

2) Ricevete una chiamata da un numero sconosciuto? Non rispondete subito, ma andate su un motore di ricerca e digitate il numero di telefono. Con molta probabilità sarà già stato censito, con valutazioni negative. A quel punto potrete non solo ignorare la chiamata, ma anche aggiungere il numero all’elenco dei bloccati sul cellulare. Purtroppo è un’azione che lascia il tempo che trova, perché le compagnie “pirata” possono chiamare da centinaia di numeri diversi.

3) Rispondete a una chiamata e dall’altra parte impiegano qualche secondo per parlare? Sono telefonate effettuate da sistemi automatizzati di un call center, potete anche riattaccare.

4) Accettate di parlare con l’operatore del call center? Verificatene la serietà. Deve specificare che sta chiamando dall’Italia, il suo nome e codice, e la società per cui lavora (a maggior ragione se è una agenzia che lavora per gli operatori del settore). Se non lo fa, o è evasivo, meglio lasciar perdere.

L’operatore è troppo insistente, o addirittura scortese? Anche in questo caso diffidate e riattaccate dicendo che volete prendere tempo.