La liberalizzazione del mercato dell’energia ha fatto sì che i diversi fornitori luce e gas possano scegliere liberamente i prezzi delle offerte energetiche e anche le clausole dei contratti sottoposti alla valutazione del cliente. Se ci si trovasse nella situazione, piuttosto frequente, di dover chiudere il contratto luce e gas con il proprio fornitore, potrebbe capitare di dover pagare la penale cessazione contratto luce e gas. Ad esempio può accadere quando si decide di chiudere il contratto stipulato da poco tempo: meglio quindi cercare di fare chiarezza così da non farsi cogliere impreparati.

Ecco i costi della penale per cessazione anticipata del contratto di fornitura:

REGIME COSTI
Maggior Tutela 23 €
Mercato Libero Dipende dal fornitore

Si può evitare la cessazione del contratto luce e gas facendo una voltura a contratto attivo in accordo con il nuovo inquilino oppure esercitando il Ripensamento entro 14 giorni dall’inizio del contratto.

A tutelare gli interessi degli utenti ci pensa l’Arera con il Codice di Condotta Commerciale, che impone regole certe circa le tempistiche e la penale cessazione contratto luce e gas. Le situazioni che possono portare un cliente alla decisione di chiudere un contratto sono svariate, si va dal trasloco fino al ripensamento o alla scelta di un fornitore più vantaggioso.

Cessazione in caso di trasloco, cosa fare?

In caso di trasloco in un’altra abitazione, il cliente non potrà trasferire in nessun caso il contratto energetico in essere dalla vecchia alla nuova casa. Questo perché il contratto che viene sottoscritto con il fornitore è strettamente collegato al contatore della luce o del gas della casa. Di conseguenza il contratto fa riferimento solo a un contatore e cambiando casa bisognerà, per forza di cose, cambiare anche contratto.

  1. Una possibile alternativa alla cessazione del contratto luce e gas in caso di trasloco, potrebbe essere quella di accordarsi con il nuovo inquilino per una voltura. Si tratta di una operazione di cambio intestatario della bolletta con fornitura attiva e, in questo caso, l’utenza non verrebbe interrotta.
  2. Invece qualora si dovesse semplicemente lasciare la vecchia casa senza sapere chi sarà il nuovo inquilino, allora bisognerà per forza di cose chiedere la cessazione delle utenze luce e gas. E’ importante ricordare in quest’ottica, che il fornitore luce e gas non potrà mai applicare delle penali in caso di recesso del contratto luce e gas. Ma quanto può costare la disattivazione dell’utenza?

Il cliente che ha preso la decisione di richiedere la disattivazione delle utenze luce e gas, dovrà inviare una richiesta scritta al fornitore rispettando il termine di preavviso del recesso, non superiore a un mese.

Recedere dal contratto per offerte a prezzo fisso

Chi volesse sottoscrivere un contratto nel mercato libero di quelli a prezzo fisso per 12 o 24 mesi, deve sapere che potrà recedere prima della scadenza. Questo perché questa tipologia di offerte non ha generalmente vincoli contrattuali di conseguenza si potrà recedere dal contratto senza andare incontro a penali.

Come esercitare il diritto di ripensamento

Se il contratto energetico è stato stipulato fuori dagli uffici commerciali del fornitore, il cliente potrà esercitare il diritto di ripensamento entro 14 giorni dal giorno in cui si riceve la copia del contratto. In conclusione il cliente che richiede la cessazione del suo contratto luce o gas per ripensamento non dovrà pagare penali di alcun genere.

Si pagano penali per il cambio fornitore?

 In caso di cessazione contratto per cambio fornitoreil cliente non dovrà pagare alcuna penale al vecchio fornitore. Il nuovo provider è tenuto, per legge, a trasmettere la comunicazione di recesso al vecchio entro il 10 del mese precedente l’avvio della nuova fornitura. Generalmente non si pagano mai delle penali per la richiesta anticipata di recesso dal contratto di fornitura, in quanto, si cerca sempre di garantire la tutela del consumatore. L’importante sarà però, sempre, rispettare il tempo massimo di un mese di preavviso. Meglio evitare brutte sorprese.

Quando si paga la penale per la cessazione del contratto luce e gas?

Esiste una evenienza nella quale il cliente sarà chiamato a pagare una penale nei confronti del vecchio fornitore a cui si è richiesta la cessazione del contratto luce e gas. Qualora infatti il nuovo fornitore con cui si è stipulato il contratto luce e gas non rispettasse i tempi della comunicazione del recesso al vecchio fornitore, il vecchio fornitore potrà rivalersi sul cliente.  Dal momento però che la colpa del ritardo sarebbe da addebitarsi ad una mancanza del nuovo fornitore, il cliente dovrà fare una segnalazione al suo nuovo fornitore richiedendo lo storno della penale pagata al vecchio fornitore nelle bollette successive.

Tempistiche e costi per la cessazione contratto luce e gas

Per richiedere la chiusura del contratto luce e gas senza pagare penali bisognerà contattare il proprio fornitore e seguire le indicazioni fornite. Spesso sarà sufficiente chiamare l’assistenza clienti o compilare l’apposito modulo scaricabile dal sito web del fornitore. Sarà poi il fornitore a dover notificare al cliente l’avvenuto ricevimento della disdetta. Parlando di tempistiche e costi per la disdetta, questi saranno molto diversi da fornitore a fornitore per quanto riguarda il libero mercato. Il consiglio, per questo, è di controllare nel contratto i tempi di preavviso così da evitare il pagamento di una penale che può rivelarsi anche piuttosto salata.

Può anche capitare che la disdetta non venga realizzata entro questi tempi, in questo caso il cliente avrà diritto a un indennizzo di:

  • 30 euro per disdetta gas non confermata entro due giorni
  • 35 euro per mancata disdetta luce dopo quattro giorni
  • 70 euro per mancata disdetta luce dopo sette giorni