Ci siamo ! Tra pochi giorni, precisamente dal 1° luglio finisce il servizio di maggior tutela dell’energia elettrica. L’attuale normativa (delibera ARERA 362/2023, così come modificata dalla Delibera 600/2023) prevede che, dal 1° luglio 2024 il Servizio di Maggior Tutela (SMT), le cui condizioni contrattuali ed economiche sono regolate e stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), non sarà più disponibile per i clienti domestici NON vulnerabili.

Nel frattempo, è diventata ancora più aggressiva la campagna di telefonate da parte dei call center che tentano di vendere contratti per la luce, e aumentano anche i rischi di truffa, anche quelli porta a porta.

Bollette luce e gas, servizio di maggior tutela: cos’è e quando finisce

 I servizi di tutela prevedono la fornitura di energia elettrica e gas naturale a condizioni economiche e contrattuali definite dall’Arera, cioè l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Il termine dei servizi di tutela è stato disposto per legge per il gas a partire da gennaio 2024, data dalla quale solo i clienti vulnerabili hanno potuto avere una fornitura a condizioni regolate dall’Arera. Per l’energia elettrica il servizio di maggior tutela finirà dall’1 luglio 2024. A partire da questa data coloro che non rientrano tra i “clienti vulnerabili” passeranno al mercato libero. Tuttavia, per accompagnare i clienti in questo in questo passaggio, l’Autorità ha previsto un percorso graduale: la fornitura continuerà a essere garantita mentre ciascuno potrà scegliere l’offerta sul mercato libero più adatta alle proprie esigenze.

Fine mercato tutelato: chi sono i clienti vulnerabili

 Come specificato sul sito dell’Arera, sono considerati vulnerabili per il gas i clienti che si trovino in una di queste situazioni:

  • hanno una età superiore a 75 anni,
  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (per esempio, i percettori di bonus),
  • hanno una disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92 o sono titolari di una utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi.
  • coloro che versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni)
  • quelli che hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa.

I clienti domestici vulnerabili forniti nel servizio di maggior tutela continueranno a essere serviti, anche successivamente al 1° luglio 2024, nel servizio di maggior tutela.

Luce, fine mercato tutelato: cosa succede ai clienti non vulnerabili?

 A partire dal primo luglio 2024 i clienti domestici non vulnerabili che non hanno firmato alcun contratto nel mercato libero passeranno automaticamente al fornitore del “Servizio a Tutele Graduali”, dove rimarranno per almeno tre anni.

Energia elettrica, servizio a tutele graduali: che cosa è

 Si tratta di un servizio predisposto dall’Arera per accompagnare il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili dopo la fine del mercato tutelato. Rientreranno automaticamente in questo servizio, senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura di energia elettrica, quei clienti domestici che non sono ancora passati al mercato libero. L’Autorità assegnerà questi clienti a venditori selezionati attraverso un’asta nella zona in cui risiedono. Ogni area territoriale è servita da un solo fornitore. Quest’ultimo può fornire più aree contemporaneamente.

Enel servizio elettrico e servizio tutela graduale: quanto dura

 Il servizio di tutela graduale durerà quasi tre anni: dall’1 luglio 2024 fino al 31 marzo del 2027. Al termine di questo periodo, in mancanza di una scelta fatta nel mercato libero, il cliente continuerà a essere fornito dallo stesso venditore di energia elettrica sulla base della propria offerta di mercato libero più favorevole. Ovviamente, ciascun cliente potrà migrare al mercato libero in qualsiasi momento, anche mentre è ancora nel servizio di tutele graduali.

Clienti non vulnerabili e tutele graduali: come funziona

 Al momento del passaggio nel servizio a tutele graduali, i clienti domestici non vulnerabili vedranno applicate alla propria situazione condizioni contrattuali corrispondenti alle offerte Placet, cioè offerte a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela.

Bolletta luce e offerte placet: quanto si paga

 In base alla legge n. 124/2017, tutti i venditori hanno l’obbligo di offrire alle famiglie almeno una proposta “standard” di fornitura a prezzo fisso, dove cioè il prezzo dell’energia è mantenuto fisso per un certo periodo di tempo, e almeno una proposta a prezzo variabile, dove il prezzo varia automaticamente in base alle variazioni di un indice di riferimento. L’Arera ha introdotto le offerte Placet, che obbligano tutti i venditori a inserire nel proprio pacchetto di proposte commerciali un’offerta rivolta alle famiglie e alle piccole imprese chiara e comprensibile, a prezzi determinati liberamente ma con condizioni contrattuali definite dall’Autorità. In queste offerte, le condizioni economiche sono liberamente decise dal venditore e rinnovate ogni 12 mesi, e la struttura di prezzo e le condizioni contrattuali sono stabilite dall’Arera e inderogabili (nelle altre offerte nel mercato libero sono invece proposte dal venditore e in parte modificabili, pur nel rispetto della regolazione dell’Autorità). Con il passaggio alle tutele graduali, ai clienti non vulnerabili verranno applicate offerte Placet con fatturazione bimestrale e nessuna garanzia richiesta al cliente nel caso di pagamento tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito (negli altri casi, come per esempio il pagamento tramite bollettino, è previsto il deposito cauzionale pari a €11,5 per ogni kW di potenza contrattualmente impegnata).

Fine mercato tutelato e mercato libero: come proteggersi dalle truffe

 In vista della fine del mercato tutelato, si sono moltiplicate le truffe via telefono o porta a porta. Per tutelarsi, basta seguire alcuni accorgimenti. Il primo è evitare di cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta: meglio cercare da soli le offerte più consone alle proprie esigenze. Inoltre, bisogna fare attenzione alle truffe tramite i call center che offrono il passaggio al mercato libero a condizioni vantaggiose. Non bisogna mai fornire a nessuno i numeri di Pod per l’energia elettrica e Pdr per il gas presenti in bolletta, poiché identificano il punto di allaccio (il contatore) e potrebbero essere utilizzati per attivare nuovi contratti.

Luce e gas, truffe dei call center: consigli

 Se vi chiama un call center, bisogna mettere giù subito la cornetta, anche quando l’operatore afferma di appartenere alla compagnia della quale si è effettivamente clienti: di solito, non è vero. Inutile cercare di essere gentili: la persona dall’altro lato del filo potrebbe approfittarne per attivare un contratto attraverso l’utilizzo di alcuni trucchi. A tale proposito, è bene non dire mai la parola “sì” al telefono. Le associazioni dei consumatori mettono in guardia dalla furbizia dei truffatori, che magari chiedono subito: “Lei è il signor Rossi?”. In questo caso non bisogna rispondere “sì”, ma riattaccare oppure fare un’altra domanda. Per esempio, si può rispondere: “Con chi parlo?”. Il motivo per il quale on bisogna mai pronunciare la parola “sì” è che i truffatori potrebbero “tagliare” la registrazione della telefonata e far risultare che si è risposto di “sì” all’attivazione di una nuova fornitura.

Bollette luce e gas: evitare le truffe porta a porta

 Spesso i truffatori telefonano e dicono agli ignari clienti che se non passeranno al mercato libero a loro fornitura verrà tagliata. Non è vero: come visto prima, l’Arera ha previsto un modo per far passare i clienti non vulnerabili al mercato libero senza tagli alle forniture. Infine, non aprire la porta di casa agli sconosciuti. Se al citofono dicono di essere inviati dalla compagnia che fornisce luce e gas e che devono controllare la bolletta, sono truffatori che cercheranno di carpire i dati per attivare un contratto anche in mancanza di consenso. Nel dubbio, comunque, mai firmare nulla.