Si sente spesso parlare di Malasanità, con riferimento ricoveri, interventi chirurgici o terapie inappropriate errate, ma prima di stabilire se un paziente è stato vittima di un episodio di malasanità, è necessario fare alcune importanti considerazioni, per evitare errori di valutazione. Per malasanità s’intende la negligenza del personale medico sanitario e della struttura ospedaliera e spesso è facile confondere la malasanità con semplici disservizi ricevuti in ospedali o presidi sanitari. Quando l’evento di malasanità è verificato e denunciato, i medici e il personale paramedico ne risponderanno in sede giudiziale, nel momento in cui il paziente leso presenterà la richiesta di risarcimento danni. In quest’articolo approfondiremo i casi di malasanità, come avvengono, quali sono i tempi, i costi da anticipare per far valere i propri diritti, come riconoscerli e cosa fare se si è vittima di un caso di malasanità.

Cosa s’intende per malasanità
Le categorie all’interno delle quali si può parlare di malasanità sono l’errore medico, l’errata somministrazione di una prestazione sanitaria e l’errore diagnostico. Si ha errore diagnostico quando vi è stata l’incapacità dei sanitari di dare una spiegazione accurata e tempestiva dei problemi di salute del paziente o di comunicare tale spiegazione al paziente. Gli errori diagnostici sono i più comuni e probabilmente rappresentano migliaia di casi di morbilità e mortalità ogni anno. Gli errori di diagnosi spesso coinvolgono molteplici cause sottostanti interdipendenti che includono pazienti, fornitori, fattori di sistema e ambiti del processo diagnostico.

Tali errori possono esitare in conseguenze permanenti, perciò risarcibili. Un altro presupposto da considerare nella malasanità è la presenza di colpa medica, che ha causato un danno permanente al paziente. Le azioni per negligenza medica sono azioni illecite in cui i pazienti che ritengono di aver ricevuto cure mediche inadeguate possono fare causa. Il paziente diventa attore e il medico diventa convenuto.
Per meglio comprendere l’argomento che stiamo trattando, diremo anche che per malasanità si intendono tutti i casi in cui il paziente, sottoposto a cure e/o interventi presso istituti pubblici e/o privati, abbia ricevuto cure non adeguate che hanno provocato danni alla sua persona.

Come posso sapere se ho avuto danni provocati da malasanità.?
Come faccio a sapere se il problema di cui soffro non sia causa naturale della mia malattia?
La risposta è più semplice di quanto si pensi: se in seguito a interventi o terapie il paziente non ha risolto il suo problema o, addirittura, ha visto un aggravarsi della
sua condizione di salute, con molta probabilità, ci troviamo in presenza di un caso di malasanità. Quindi se a seguito di un intervento il problema non si è risolto o
addirittura si è aggravato, siamo sicuramente un caso di malasanità.

Casi di malasanità: responsabilità e procedure da seguire
Il paziente dovrà fornire allo studio tutta la documentazione medica in suo possesso (senza tralasciare alcun passaggio o certificato, corredando la stessa da una breve cronistoria dei fatti avvenuti, raccontata di suo pugno)
Il perno principale di una causa per malasanità è sicuramente la relazione medico legale, che certifica in modo inequivocabile, il danno subito dal paziente. A tal
proposito, la documentazione medica precedente all’evento di malasanità, avrà la sua importanza nella risoluzione della controversia: esami diagnostici, visite mediche che attestino le condizioni generali di salute del paziente prima dell’evento, che ha pregiudicato la sua salute.

Causa di malasanità, la procedura come avviene?
Dopo aver raccolto tutta la documentazione, quest’ultima sarà sottoposta ad un pool di medici legali, coordinati dal Dott. Ambrosio e dal Dott. Foderini, sarà analizzata e sarà redatta una relazione medico-legale. Sulla scorta di quest’ultima i legali quindi potranno incardinare il relativo giudizio di risarcimento danni.
Nel corso della causa il paziente verrà sottoposto a visita da parte di medici specialisti nominati dal Tribunale (CCTTUU) che identificheranno il danno da lui sofferto. A tal proposito, esistono delle tabelle sulle quali il danno verrà calcolato a seconda della sua natura. Successivamente si potrà quindi addivenire ad un bonario componimento della lite ovvero ottenere una sentenza di condanna nei confronti della struttura responsabile.

Cause di malasanità: Riferimenti normativi
Il riferimento normativo che regola la materia malasanità è la legge n. 24 del 2017, cosiddetta legge Gelli-Bianco che regola i casi e la procedura.
Cosa dice la legge Gelli Bianco?
La legge Gelli Bianco ridisegna i confini della colpa medica mettendo al primo posto la sicurezza del paziente, pur senza dimenticare il diritto del professionista sanitario a lavorare con serenità. Il medico, risponde della colpa per morte del paziente o per lesioni personali derivanti dall’esercizio della sua attività in caso di:
Colpa anche lieve per imprudenza o negligenza;
Colpa anche lieve dettata da imperizia qualora non vengano rispettate le linee guida o quanto queste ultime risultino inadeguate al caso.

Cosa si intende per danno permanente meritevole di risarcimento economico per malasanità?
Per certificare un danno permanente che dia diritto a un risarcimento interviene la perizia medico-legale che evidenzia un danno conteggiato tramite percentuali di
invalidità permanente alla persona che durerà per tutta la vita, e quindi meritevole di risarcimento danno perchè causato in ospedale da un medico oppure da un sanitario, nell’esercizio delle sue attività.

Quali sono gli ambiti della malasanità?
La Malasanità è circoscritta a diversi aspetti tra cui:
Organizzazione ed igiene ospedaliero;
Presenza di strutture all’avanguardia e in regola;
Efficienza e celerità del lavoro nei confronti dei pazienti;
Competenza del personale medico e degli infermieri.

Quali le Specializzazioni Medico-Chirurgiche oggetto di citazione:
Ostetrici/ginecologi e chirurghi hanno le maggiori probabilità di essere citati in giudizio tra tutti i medici. L’ 85% degli ostetrici/ginecologi, l’83% dei chirurghi
generali e il 79% degli ortopedici hanno riferito di essere stati denunciati. In un dato anno, il 15% dei chirurghi generali, il 19% dei chirurghi toracico-cardiovascolari e il 19% dei neurochirurghi vengono citati in cause per negligenza.

Malasanità: Cosa può fare lo Studio Legale Pirozzi – Imperato.?
La consulenza offerta dallo studio legale Pirozzi – Imperato è sempre gratuita e nel caso di malasanità ha un ruolo fondamentale, perché dà un preliminare e importante aiuto nella valutazione delle giuste condizioni su cui iniziare una causa. Grazie ai professionisti esperti che collaborano con gli Avv.ti Pirozzi – Imperato
quest’ultimi possono supportare il cliente nell’affrontare una causa per malasanità, mettendo a disposizione tutti gli strumenti necessari per intraprendere un’azione
giudiziaria efficace e che abbia esiti positivi. Va sottolineato che il diritto alla salute è sancito anche da chiare norme europee, oltre che dalla Costituzione italiana; ecco perché la materia è molto ampia e di conseguenza suscettibile di facili errori di valutazione. Per tale motivo, è fondamentale rivolgersi a esperti del settore, rappresentati dallo studio legale associato Avv.ti Pirozzi – Imperato, che sappiano guidare e indirizzare il cliente nelle scelte giuste.
Comunemente, i casi di malasanità più frequenti riguardano gli ambiti dell’ortopedia, della chirurgia in generale (oltre che chirurgia estetica) e della ginecologia.

Quanto tempo ho per denunciare un evento di malasanità.?
In generale, in presenza di un caso di malasanità, si consiglia di denunciare con querela, la struttura ospedaliera entro tre mesi dal verificarsi dell’evento, che ha cagionato un danno al paziente. Si ha tempo fino a dieci anni, dopo tale termine i diritti del paziente ad agire si estinguono per prescrizione.

Cosa fare in caso di malasanità.?
Il paziente interessato da un caso di malasanità ha diverse possibilità: può denunciare l’episodio, al garante per il diritto alla salute istituito in ogni regione presso l’ufficio del Difensore civico, denunciare i fatti ai Carabinieri o alla Polizia. In ogni caso per avere un effettivo risarcimento ci si può rivolgere allo studio legale specializzato.

Quanto costa una causa di malasanità.?
I costi di una causa per malasanità variano a seconda del tribunale adito. Per dare un’idea indicativa, possiamo far riferimento a un costo di giustizia (cioè di quanto
dovrà essere versato per la visita in favore dei medici fiduciari i cosiddetti CCTTUU del tribunale ovvero a titolo di imposta) pari a circa 1000/1500 euro. Oltre a tale costo, ci saranno i compensi per gli Avvocati, i medici legali Dott. Ambrosio, Dott. Foderini e i medici specialisti, che verranno stabiliti di volta in volta a seconda dei casi e in virtù di un accordo economico che verrà stipulato direttamente con il cliente e/o gli eredi in caso in cui il soggetto sia deceduto a seguito di condotta censurabile e/o negligente posta in essere dalla struttura sanitaria o dai sanitari che lo ebbero in cura.
Chi ritiene di essere stato vittima di malasanità, può rivolgersi direttamente allo studio legale associato formato dagli Avv.ti Pirozzi – Imperato in virtù di una convenzione firmata con Arco Consumatori (dopo aver consegnato il materiale medico), potrà avere in breve tempo una risposta positiva o negativa sull’ esistenza di un effettivo caso di malpractice e, successivamente, potrà procedere giudizialmente per ottenere il giusto risarcimento.

Malasanità, quali sono i tempi di attesa?
I tempi di attesa della giustizia, nei casi di malasanità, sono di regola più brevi di una causa ordinaria. Infatti, se un giudizio ordinario può durare dai quattro ai cinque anni, di regola con la procedura speciale che si adotta per i casi di malasanità si riesce ad ottenere il risultato anche nella metà del tempo e, in rari casi, ancor meno.

Approfondimenti: Diritti del malato
Le norme generali stabiliscono il diritto del paziente a misure preventive. Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati per prevenire la malattia. Diritto all’accesso:
Ogni individuo ha il diritto di accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede.
A tal proposito va aggiunto che la Carta europea dei diritti del malato presentata a Bruxelles il 15 novembre 2002 sancisce i seguenti diritti del malato:
Diritto a misure preventive;
Diritto all’accesso all’assistenza sanitaria;
Diritto all’informazione;
Diritto al consenso;
Diritto alla libera scelta;
Diritto alla privacy;
Diritto al rispetto del tempo del paziente;
Diritto al rispetto di standard di qualità;
Diritto alla sicurezza
Diritto alla innovazione
Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari
Diritto a un trattamento personalizzato
Diritto al reclamo
Diritto al risarcimento

Per quanto riguarda l’OMS, i documenti più rilevanti nei casi di malasanità sono:
La Dichiarazione sulla promozione dei diritti dei pazienti in Europa, approvata ad Amsterdam nel 1994;
La Carta di Lubiana sulla riforma dell’assistenza sanitaria, approvata nel 1996;
La Dichiarazione di Jakarta sulla promozione della salute nel 21mo secolo, approvata nel 1997.
Per quanto riguarda il Consiglio d’Europa, va richiamata in particolare la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina del 1997, così come la Raccomandazione Rec (20005) per lo sviluppo di istituzioni per la partecipazione dei cittadini e dei pazienti nei processi di decisione riguardanti l’assistenza sanitaria.

 

Fonte :

Avv. Francesco Paolo Pirozzi Dott.Luigi Imperato
Avv. Marco Maria Imperato Dott.Andrea Foderini
Prof.Dott. Salvatore Ambrosio