La campagna di richiamo Citroën era iniziata già a fine 2023, quando gli automobilisti avevano ricevuto una prima lettera della casa produttrice in cui veniva richiesto di portare l’auto presso un’officina autorizzata per procedere al controllo e all’eventuale sostituzione dell’airbag. Dopo qualche mese è arrivato però un richiamo ancora più perentorio, in cui veniva chiesto di sospendere immediatamente la guida del veicolo perché in caso di incidente l’airbag, prodotto dalla società Takata, avrebbe potuto esplodere e causare gravi conseguenze.
Citroën non solo si espone a responsabilità gravi in caso di incidenti e mancata attivazione del dispositivo, ma oggi è tenuta a risarcire i danni subiti dai proprietari degli autoveicoli interessati che non possono circolare, se non esponendo guidatore e passeggero a gravi rischi: in caso di incidente, oltre al rischio di danni alla persona, c’è anche quello di subire un’azione da parte della compagnia assicuratrice che, dopo aver liquidato un danno, potrebbe rivalersi nel confronti del proprietario.
Migliaia le auto coinvolte, ma mancano i ricambi. Tempi lunghissimi per le riparazioni e disagi per gli automobilisti. I consumatori che si sono rivolti alla nostra Associazione di Consumatori denunciano gravi ritardi da parte della Citroen. Ad alcuni sono state proposte date successive a settembre 2024. L’automobile, secondo il suggerimento di CITROEN dovrebbe rimanere ferma per oltre 3 mesi e nel periodo di vacanze.
Vista la gravità del richiamo gli automobilisti si sono dunque affrettati a chiedere la sostituzione degli airbag Takata difettosi, ma incontrando mille ostacoli : difficoltà nel prendere appuntamento con le officine autorizzate, lunghi tempi d riparazione, mancanza dei pezzi di ricambio, problemi con la registrazione del proprio caso sul sito indicato da Citroën per avviare l’iter di sostituzione gratuita. Risultato? Si resta senza auto o si è costretti a pagare per noleggiarne una sostitutiva.
La speranza è che Citroën prenda misure immediate e adeguate per garantire la sicurezza dei propri clienti e per risolvere i problemi logistici che stanno causando ritardi significativi nelle riparazioni, alla luce di tutto ciò, si resta in attesa di sviluppi.
Nel caso in cui non dovesse venire trovata una soluzione da parte della Citroen (Gruppo Stellantis) che ristori i consumatori dei danni subiti e subendi conseguenti al fermo obbligato del mezzo non si esiterà a proporre una class action al fine di affermare i diritti di tutti coloro che, loro malgrado, si sono trovati a subire gravi pregiudizi per non aver potuto utilizzare l’auto per i necessari spostamenti.
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